La Legge di Bilancio del 2018, con i Distretti del Cibo, ha riposto attenzione sul modello organizzativo distrettuale nell’agroalimentare. La storia dei distretti in agricoltura prende avvio nel 2001 in attuazione della Legge di Orientamento che definiva i Distretti Rurali (DIR) e Distretti Agroalimentari di Qualità (DAQ) come strumenti per rafforzare la competitività delle imprese agricole e lo sviluppo delle aree rurali. L’individuazione dei criteri e delle modalità per procedere al loro riconoscimento è compito delle Regioni, alcune hanno già definito questo processo e riconosciuto ad oggi molteplici di distretti.
La Regione Campania, in attuazione della normativa del 2001 e delle modifiche apportate dal comma 499 dell’art. 1 della legge finanziaria del 2018, ha approvato il regolamento per il riconoscimento e costituzione dei DIR e DAQ e lo scorso 7 novembre ha pubblicato l’avviso per il riconoscimento.
I Distretti sono degli strumenti di progettazione integrata del territorio di riferimento che vedono coinvolte, in modo sinergico, iniziative sia pubbliche che private. La differenza sostanziale tra le due tipologie di distretto disciplinate dalla Regione Campania riguardano l’oggetto su cui focalizzare le proprie azioni, per i Distretti Rurali si punta ad uno sviluppo del territorio mentre per i Distretti Agroalimentari di Qualità il focus è la competitività di un prodotto a marchio di qualità (“prodotto pivot”) così come definiti dall’art. 16 del Reg. 1305/13, comma a.
Questa seconda tipologia di distretto, anche se non in modo esplicito, chiama in causa i Consorzi di tutela dei molteplici prodotti riconosciuti. È richiesto un atto di responsabilità verso i produttori che con non poche difficoltà custodiscono queste produzioni e, oltre la valorizzazione delle peculiarità del prodotto, necessitano di un supporto che li accompagni verso l’efficienza produttiva e una maggiore competitività sui mercati.
È in tale ottica che come Consorzio di Tutela del Carciofo di Paestum IGP abbiamo deciso di farci promotori del riconoscimento e costituzione del Distretto Agroalimentare di Qualità per le aziende del territorio della Piana del Sele.
La produzione di Carciofo di Paestum IGP per il nostro territorio ha un valore non solo economico ma è un elemento fondamentale della sua identità ed è nel rispetto di ciò che bisogna collaborare per poterla sostenere. È necessario un impegno comune che non può riguardare esclusivamente il mondo agricolo ma deve coinvolgere tutti gli stakeholder del territorio: dalle istituzioni al terzo settore, dal sistema della conoscenza al sistema finanziario. Siamo tutti consapevoli che il Carciofo di Paestum IGP è uno dei simboli della Piana del Sele. Questo prodotto per le sue caratteristiche produttive può essere considerato come l’esempio di qualità delle coltivazioni in pieno campo. Di conseguenza, tutte le buone pratiche che saranno realizzate lavorando sul Carciofo di Paestum IGP potranno essere sperimentate anche per le altre colture, determinando un miglioramento dell’offerta del territorio. L’obiettivo più generale del Distretto è che il Carciofo di Paestum IGP possa essere un driver per lo sviluppo non solo del territorio ma anche per la competitività delle produzioni che caratterizzano la Piana del Sele.
Così come indicato dal disciplinare la sua produzione è già orientata al rispetto dell’ambiente ma vi sono ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto facendo propri i principi dell’economia circolare.
Nel corso degli ultimi anni sono state realizzate azioni di informazioni e promozione per il Carciofo di Paestum IGP che sicuramente hanno migliorato la consapevolezza dei consumatori sulle proprietà nutritive e salutistiche del prodotto. Tutto questo non è ancora sufficiente a determinare risultati economici molto vantaggiosi e siamo consapevoli che se non si riuscirà a porre rimedio sarà sempre più difficile mantenere questa produzione.
I principali problemi da affrontare riguardano: la competizione con i prodotti provenienti dall’estero, una non perfetta concentrazione dell’offerta, la scelta di canali commerciali tradizionali, i cambiamenti climatici. Tutto questo richiede la definizione di una strategia comune che consenta di intervenire per garantire una maggiore efficienza lungo la filiera, nuovi modelli di commercializzazione e l’opportunità di nuovi mercati che possano recuperare il valore del Carciofo di Paestum in termini di benefici per la salute e la produzione di energia.
Il Distretto Agroalimentare di Qualità può rappresentare lo strumento operativo capace di consentire la realizzazione di un piano integrato di azioni in grado di garantire: maggiore redditività, minore impatto ambientale e maggior benessere ai cittadini, elementi fondamentali per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio della Piana del Sele.